La domanda che va però posta, e che è molto importante per proteggere sia noi, che le nostre case, che i piccoli amici di cui parlavamo appunto all’inizio, è proprio questa: i nostri animali domestici possono essere un veicolo tramite il quale le cimici possono introdursi nella nostra casa, e le case dove vive un animale sono più vulnerabili alle infestazioni di questi insetti?
Da un lato, abbiamo un indizio per noi positivo: le cimici dei letti non sono minimamente interessate o attratte dal cibo per animali, né dai loro escrementi, e quindi questi due elementi non costituiscono per loro un’attrattiva in alcun modo. Ma purtroppo c’è un fatto svantaggioso, allo stesso tempo: le cimici dei letti sono emofaghe, e per loro è ugualmente nutriente il sangue di qualsiasi animale a sangue caldo – dall’uomo, ai pipistrelli che ne furono originariamente le vittime, al nostro Fido. E purtroppo, è vero che il nostro cane e il nostro gatto, se anche non attirano le cimici, possono involontariamente far loro da veicolo di trasporto all’interno della casa. E questo è un problema serio.
Se infatti il trattamento insetticida porta le cimici a fuggire dalla camera da letto – la stanza sulla quale si opera normalmente in questi casi – ma queste trovano nutrimento attaccandosi ai nostri animali, loro le trasporteranno inconsapevolmente in altre stanze della casa, dove potranno nascondersi, deporre nuove uova, e iniziare un nuovo ciclo di infestazione.
L’utilizzo di insetticidi è inoltre complesso laddove ci siano cani o gatti, in quanto rappresenta un rischio tossico elevato anche per loro; una soluzione che sta diventando popolare è quella di servirsi dell’olio di cedro, che non presenta problemi di tossicità per animali domestici ed esseri umani, ma è letale per le cimici dei letti; un’ottima soluzione per risolvere il problema rappresentato, involontariamente, dai nostri cani e dai nostri gatti nel complicare la guerra a questi parassiti.