Scrivo per passione e divertimento. Mi piace leggere, cucinare, guardare film e viaggiare in Italia e nel mondo.

Qual è il miglior drone per travel blogger? Il drone automatico che ti segue. Quella del “follow me” è una funzionalità molto interessante, a tratti suggestiva, che consente di compiere il salto di qualità ai creator che fanno dei viaggi l’argomento principale dei loro contenuti.

Ne parliamo qui, facendo una panoramica della funzione del drone automatico che ti segue e descrivendo le altre caratteristiche che dovrebbero possedere.

Travel blogger, un’attività divertente e remunerativa

Prima di parlare dei droni, è bene spendere qualche parola sull’attività del travel blogger. Assegnare ad essa il rango di professione forse è un po’ esagerato, visto che può essere tranquillamente inserita all’interno della categoria dei creator e degli influencer. Ciò però non toglie nulla alla sua complessità, e nemmeno alle dinamiche economiche e di visibilità.

I travel blogger, quelli bravi, sono in grado di calamitare l’interesse di migliaia, a volte milioni di persone. Lo fanno in virtù della capacità di coinvolgere, di immergere gli utenti in contesti per loro sconosciuti, di far vivere loro un viaggio certo simulato, ma che può essere considerato qualcosa di più di un semplice surrogato.

Non stupisce dunque che fare il travel blogger sia molto più complicato di quanto sembri. Sono richieste competenze nella pianificazione e nella scrittura, la capacità di parlare in video, di improvvisare, di cogliere il meglio da situazioni apparentemente ordinarie.

Ovviamente, sono necessarie le attrezzature. Molti si muovono con le gopro e con le telecamere portatili, preferendo le visuali in prima persona. Altri, invece, utilizzano anche i droni.

Il drone è un alleato fondamentale per un travel blogger. In primis, perché consente di alternare scene in prima persona a scene in cui a salire in cattedra è il territorio, in tutta la sua bellezza e in tutto il suo fascino. In questo modo, i video assumono un aspetto più professionale, oltre che più vario, acquisendo almeno in parte carattere di documentario. I droni consentono anche di giocare con le inquadrature, vista la loro mobilità, con tutto ciò che ne consegue per la capacità di coinvolgere e appassionare.

L’ideale per un travel blogger? Il drone automatico che si segue

Un travel blogger che si rispette deve prestare molta attenzione alla scelta del drone. In particolare, dovrebbe optare per un modello con funzione “follow me”, una sorta di drone automatico che si segue. La funzione è tipica dei modelli più avanzati del colosso cinese Dji, che d’altronde ha abituato gli utenti alle novità tecnologiche.

Per attivare la funzione “follow me” è necessario scaricare l’app Dji Go e selezionare (a drone attivato) l’icona a forma di radiocomando nel menù a sinistra. Apparire un rettangolo verde, una sorta di target, che va agganciato alla propria persona. In questo modo, il drone volerà seguendo, a una distanza predeterminata, il suo stesso pilota.

Ovviamente la funzione va utilizzata con raziocinio, in quanto aumenta il rischio di collisioni. Il comando manuale è sempre attivo, ma in situazioni di pericolo (ovvero in presenza di ostacoli) sarebbe richiesta una intelligenza spaziale e una prontezza di riflessi elevate.

Le caratteristiche del drone per travel blogger

Ovviamente, la funzione “follow me” non è l’unica caratteristica che un buon drone per travel blogger dovrebbe possedere. Vediamo le altre.

  • Telecamera ad alta risoluzione. Alcune piattaforme impongono una compressione video, altre consentono la massima qualità possibile. Dunque, è sempre opportuno optare per un drone con una ottima telecamera, se possibile compatibile con i formati 4K.
  • Stabilità. Si tratta di una caratteristica fondamentale per i droni da travel blogger. Un drone poco stabile in volo, che produce riprese troppo ballerine, compromette la qualità dei contenuti e la loro godibilità.
  • Portabilità. Per definizione, un drone da travel blogger dev’essere un drone portabile, facile da trasportare, ovvero da riporre in valigia o in uno zaino. Ciò significa che dev’essere anche leggero e poco ingombrante.
  • Funzionalità smart. Oltre alla “follow me”, il drone dovrebbe possedere funzionalità intelligenti, come la capacità di seguire oggetti in movimento rapido, piuttosto che la capacità di seguire tracciati preimpostati.
  • Accessibilità. Infine, il drone dev’essere anche facile da utilizzare. Il motivo è semplice: il “drone automatico che ti segue” è spesso leggero e portabile, pesa quasi sempre meno di 250 grammi, dunque non richiede il patentino. Di conseguenza, molti travel blogger non lo acquisiscono, limitandosi a competenze di base. Da qui, la necessità che il drone sia molto accessibile in quanto a esperienza d’uso.