Non molti conoscono gli eiettori per fluidi, eppure la loro esistenza è ciò che permette il funzionamento di molte macchine che fanno utilizzo di fluidi o gas per lavorare. Tecnicamente, l’eiettore è uno strumento che – tramite un meccanismo che porta alla depressione del contenuto di un cilindro – provoca l’espulsione di un fluido all’interno di un altro spazio.In termini più comprensibili, gli eiettori per fluidi sono sostanzialmente delle pompe a diffusione – ma possono essere pure a getto, a seconda dei casi – che non hanno organi meccanici in movimento all’interno delle camere deputate all’espulsione del liquido, ma ne provocano la fuoriuscita tramite innalzamento della pressione.
Questi strumenti hanno sostituito, da un punto di vista storico, le pompe meccaniche che movimentavano l’acqua nelle caldaie: molto efficienti ma anche poco affidabili e molto soggetti a guasti. Con l’avvento degli iniettori per fluidi, la movimentazione dell’acqua avviene tramite un flusso di vapore ottenuto da un flusso d’acqua tenuto ad alta pressione, che eroga potenza costante, permettendo un funzionamento regolare. Questo vantaggio, ad oggi, si traduce in una sostanziale adozione degli eiettori per fluidi in tutte le macchine industriali.
Come sono fatti gli eiettori per fluidi
Dalla loro creazione – avvenuta nel 1900 da parte dell’inglese Sir Charle Pearsons – gli eiettori per fluidi non sono mai andati in disuso e anzi, hanno migliorato la loro funzione e costruzione. Come ho scoperto informandomi da www.officinegiudici.it, l’eiettore è costituito da alcune parti fondamenti, tutte uguali fra eiettore ed eiettori e differente solo per dimensione:
– Innanzitutto c’è un bocchello che serve ad aspirare il fluido in ingresso ed è posto a circa 1\3 del lato sinistro della macchina.
– Il bocchello sfiata all’interno di una camera di miscelazione che si occupa, grazie all’ugello di conversione, di espandere il fluido all’interno della camera stessa e scambiare l’energia.
– Infine c’è il diffusore divergente, lungo come una canna a secondo della dimensione necessaria, innalza la pressione della corrente fluida e quindi permette il funzionamento della macchina.
I fluidi immessi nell’eiettore sono di due tipi, fondamentali per il funzionamento: c’è innanzitutto il fluido motore – solitamente acqua – che entrando dal bocchello, incontra l’ugello convergente che lo spinge aumentandone la pressione grazie al passaggio nel diffusore, leggermente strozzato. All’interno dell’eiettore, infine, è presente anche il secondo fluido, cosiddetto fluido secondario, che può essere di vari tipi, che si miscela con l’acqua creando il fluido necessario a far funzionare la macchina.In questo senso, si può dire che gli eiettori servano come miscelatore, per unire liquidi o gas diversi, oppure come riscaldatori di liquidi grazie alle alte pressioni raggiunti oppure ancora come nebulizzatori di liquidi se inoltre viene aggiunta aria compressa.
Le tipologie di eiettori per fluidi e il loro ambito applicativo
– Eiettori per fluidi comprimibili e non comprimibili:
Con l’aumento dei prezzi e dell’inaffidabilità delle pompe del vuoto, che costringe molto spesso a riparazioni, questi eiettori si stanno dimostrando la scelta vincente per il funzionamento dei grandi impianti: l’affidabilità di questi ultimi è dovuta alla totale assenza di parti in movimento in quanto la pressione fa tutto il lavoro.
– Miscelatori acqua e vapore
Si usano solitamente nella pulizia – sanitaria oppure industriale – sono in grado di erogare in tempi rapidissimi getti a pressione di acqua calda idoneo a disinfettare o pulire ogni superficie, ottimizzando il tempo e l’efficacia della pulizia.
– Miscelatori di soli liquidi
Questi miscelatori sfruttano l’idrodinamica e sono utilizzate soprattutto negli stabilimenti industriali dove è necessario tenere in continua miscelazione e agitazioni due fluidi diversi, evitandone la sedimentazione per inerzia.
– Riscaldatori di liquidi con getto di vapore
Tra gli eiettori più richiesti in quanto usati in praticamente tutti gli ambiti industriali, permettono di innalzare la temperatura di un liquido sia in un ambienta statico come una vasca che in una tubatura. Oltre a essere duraturi, sono anche molto affidabili e permettono un riscaldamento uniforme del liquido senza zone di picco o scarica.